Stéphane Gigon, direttore di Humanys Solutions, all’inizio dell’anno scorso ha lanciato, parallelamente allo sviluppo territoriale del marchio, un programma di transizione professionale con una componente digitale la cui implementazione è stata accelerata dalla pandemia. Gigon spiega come coloro che cercano lavoro traggano profitto da questo dispositivo unico nel suo genere, che aumenta la loro visibilità e accompagna le imprese, sulla base di sondaggi che valutano a intervalli regolari le pratiche del mercato.
È risaputo: il modo migliore di trovare lavoro è attivare la propria rete. Quando il mondo si ferma, però, e le attività tradizionalmente associate al networking (inaugurazioni, serate o incontri oltre l’orario di lavoro, associazionismo, ecc.) sono sospese in attesa che arrivino giorni migliori, questo diventa presto impossibile. Da qui deriva l’interesse del programma di transizione professionale lanciato all’inizio del 2020 da Humanys Solutions, la cui intuizione geniale è stata puntare sulla componente digitale, ben prima della pandemia.
Quadro della situazione e consigli preliminari
«In generale, affianchiamo chi cerca lavoro nell’ottenere una migliore visibilità e nel facilitare la creazione di una rete di contatti con persone chiave. Attraverso il nostro programma specifico, puntiamo allo stesso obiettivo e, al contempo, prestiamo particolare attenzione alla questione del networking digitale. Secondo i sondaggi realizzati con i partecipanti, possiamo dire di aver centrato il bersaglio in pieno», commenta Stéphane Gigon, direttore di Humanys Solutions.
Di cosa si tratta esattamente? Il programma inizia con l’interessarsi alle piattaforme professionali in una prospettiva piuttosto ampia. «LinkedIn rimane un modello di riferimento, ma ne esistono altre e bisogna anche tener conto dell’evoluzione degli algoritmi. Ecco perché iniziamo con un quadro della situazione esaustivo, in modo da uniformare le conoscenze di tutti, e condividere le nostre osservazioni a proposito di un settore in continua evoluzione.» In un secondo momento, la sfida è comprendere come funzionano tali strumenti, nell’ottica di un doppio obiettivo: «Bisogna saperli utilizzare, infatti, sia per cercare un’occupazione, sia per farsi notare dai potenziali reclutatori. A tal fine, forniamo consigli pratici per creare una pagina personale e generare contenuti interessanti, e scopriamo le molteplici possibilità in termini di segmentazione quando si tratta di pubblicare un post.»
Una possibilità concreta di trovare un’occupazione
Infine (e questo è senza dubbio l’aspetto più innovativo del programma di Humanys Solutions), ogni mese i partecipanti sono invitati a un incontro con i reclutatori. «Non si tratta solo di un’occasione per ottenere informazioni preziose sul mercato del lavoro e sulle sue tendenze, ma anche di un’opportunità effettiva di trovare un’occupazione. Durante questi scambi informali, i reclutatori propongono opportunità di lavoro concrete, spesso derivanti dal mercato grigio, e ognuno può formulare le domande che più gli stanno a cuore. Al di là della dimensione puramente informativa, rappresenta quindi un’occasione unica di entrare in contatto con coloro che sono incaricati di reclutare nuovi team.»
A tale dispositivo si aggiungono inoltre i punti di forza che da numerosi anni sono responsabili del successo di Humanys Solutions e che includono, fra le altre cose, i sondaggi realizzati a intervalli regolari con direttori delle risorse umane, reclutatori e cacciatori di teste. «Col tempo ci siamo resi conto che non serviva a nulla che decretassimo unilateralmente se un determinato curriculum fosse accettabile, e un altro invece non lo fosse. L’opinione davvero rilevante è quella delle persone incaricate di reclutare nuovi collaboratori, motivo per il quale regolarmente verifichiamo l’andamento del mercato. Lo chiamo scherzosamente “acufene cronico”, una sorveglianza attiva dedicata interamente al servizio di chi cerca lavoro.» Humanys Solutions, peraltro, ha sviluppato con ottimi risultati l’idea di un documento d’assunzione, da consegnare al datore di lavoro durante il colloquio. «Il curriculum è utile per ottenere un colloquio. Una volta arrivati di fronte ai reclutatori, bisogna sfoggiare altri assi nella manica, a partire dal documento di assunzione, che prepariamo insieme ai candidati e che incrementa del 74,4% la probabilità che ottengano il lavoro.»
Stéphane Gigon non rimane mai a corto di idee, e fra i suoi progetti c’è uno strumento all’avanguardia che spera di poter lanciare nel gennaio 2022. «Non dimentichiamo poi l’obiettivo che ci siamo posti sul profilo dello sviluppo territoriale, in virtù del quale progettiamo la nostra presenza a lungo termine in tutti i cantoni romandi e a Zurigo.»